Achille Lauro

Achille Lauro nasce a Piano di Sorrento il 16 giugno 1887. Figlio di armatore, all'età di tredici anni per volontà del padre deve lavorare come mozzo su di un veliero per calmare i bollenti spiriti e convincersi a frequentare l'Istituto Nautico Nino Bixio.
A vent'anni, subito dopo il diploma, si trova di colpo a dover prendere le redini della piccola flotta patema a causa della morte quasi contemporanea dei due fratelli maggiori per naufragio e del padre. Le precarie condizioni economiche in cui questa si dibatte gli rendono subito la vita difficile ma servono anche a stimolargli la fantasia e la ferrea volontà di "combattere e vincere", doti che non lo abbandoneranno mai più. L'aiuto economico di alcuni amici gli da poi la possibilità di decollare mentre il fascismo, infine, fa la sua fortuna.
La seconda guerra mondiale lo mette in ginocchio ma solo provvisoriamente, difatti, nell'arco di pochi anni, riesce a ricostituire la propria flotta molto più potente di prima. I suoi primi impegni politici risalgono all'era fascista. Difatti, è nominato consigliere nazionale de! partito e membro della Camera dei Fasci, divenendo amico intimo di Ciano e dei maggiori e più influenti gerarchi del regime.
A causa di questi suoi trascorsi, durante l'occupazione alleata, è rinchiuso nel campo d'internamento di Padula dove rimane per ben 22 mesi, dove rischia la morte. Nel '46 aderisce all'Uomo Qualunque. Ben presto però opta per il partito monarchico divenendone subito il presidente nazionale. Nel 1952 si presenta alle elezioni amministrative e con votazione plebiscitaria è eletto sindaco di Napoli, conquistando la maggioranza assoluta che gli consente di amministrare, da ultimo "Viceré di Napoli". Nel 53 è eletto senatore ma opta per la carica di sindaco e resta nella sua Napoli alla quale da tutto e sempre il meglio di se stesso.
 
Nello stesso periodo diviene anche presidente della squadra del Napoli. Nelle elezioni amministrative del '56 è rieletto Sindaco con oltre trecentomila preferenze personali: un vero record. Nel '58, con lo scioglimento del consiglio comunale di Napoli per irregolarità amministrative, comincia il declino del "Laurismo", ovvero del sistema di amministrare di Don Achille. Nel '61 cominciano le defezioni dei collaboratori, ovvero i tradimenti come li definisce Lauro. Defezioni a catena che nel '64 lo convincono a lasciare definitivamente la politica amministrativa napoletana. Nel 68 è rieletto senatore del PMP da lui fondato dopo la scissione del PNM di Covelli. Nel '70 è eletto sindaco di Sorrento. Nel '72 è rieletto senatore per l'ultima volta chiudendo così la sua lunga ed irripetibile carriera politica. Si spegne il 15 novembre 1982. (Antonio Ghirelli).