Mariano Maresca

Naque a Piano il 2 Maggio 1810. Dotato di fervido ingegno e di ferrea volontà, dopo aver compiuto gli studi e raggiunto il sacerdozio nel 34, è scelto come professore di filosofia nel Seminario di Sorrento. Il suo nome è segnalato nell'Enciclopedia degli Uomini del Risorgimento e nel Dizionario del Risorgimento Nazionale. Nel 1848 non compare ancora sulla scena politica, ma, forse, per due incontri, avuti a Sorrento, con il barone di Tocqueville, viene accusato di cospirazione.
 
Dopo il trionfo della reazione, perde la cattedra di filosofia e soffre prima la prigione e, poi, il domicilio coatto a Castellammare. Negli anni seguenti è perseguitato dalla polizia borbonica. Eletto deputato di Sorrento, prende parte assidua ai lavori parlamentari a Torino, pronunziando discorsi per varie questioni, soprattutto di ordine religioso. cercando di conciliare le ragioni della libertà con quelle della Chiesa. Scrive e pubblica vari lavori di filosofia e di teologia o di altra natura. Qualche titolo: "Problemi fondamentali di teologia cristiana": Torino 1863. "Dissertatio de latinae locutionis natura et proprietatibus": Napoli 1870. Nominato canonico nell'aprile del '45, deve lasciare il canonicato, quando accetta la nomina a deputato alla Camera. Nel 1861, fu lui il primo deputato di Piano eletti al Parlamento nazionale.
 
La stessa carica lo pone in contrasto con le autorità ecclesiastiche, ma don Mariano rimane,comunque, sempre prete e muore da prete. Scaduto il periodo del mandato parlamentare, non più eletto, ritorna a Piano, nella sua casa di Via San Giovanni. Avrebbe potuto vivere, se non agiatamente, almeno senza troppe ristrettezze con i proventi del suo beneficio ecclesiastico di San Giovanni, ma, con le leggi eversive, lo Stato incamera tutti i benefici ecclesiastici. Muore poverissimo il 2 gennaio 1878.